Non molto tempo fa decisi di cimentarmi in una tecnica molto affascinante che avevo "scoperto" spulciando alcuni album di Flickr.
Uno dei fotografi che seguo con ammirazione ha ideato questa tecnica, quella del Trittico, che mi ha colpito particolarmente e che mi ha lasciato talmente estasiato da portarmi alla conclusione che avrei dovuto assolutamente provare a realizzare qualcosa di simile.
Mi sono messo all'opera, inizialmente, un po' per scherzo... poi, però, l'impegno è diventato qualcosa di vero... di serio (o quasi).
So di avervi già parlato di questa cosa, ma ci tengo a fare quest'anticipazione, ogni volta, proprio per dissipare ogni dubbio a riguardo: il merito di questa deliziosa "invenzione" non è mio. E' di Adde Adesokan, conosciuto come theblackstar su Flickr, un fotografo di grande talento, che ammiro profondamente.
Quello che ho fatto io è stato solo provare a interpretare personalmente la sua tecnica.
Niente più.
Qualche tempo fa, davanti al solito bar, ho avuto la fortuna di fare la conoscenza di un ragazzo straordinario (quello che vedete nel ritratto d'apertura).
Si avvicinò a noi ragazzi con la speranza che qualcuno potesse aiutarlo a mettere un pezzo di pane sotto ai denti. Non parlava l'italiano, solo l'inglese. "Perchè, in qualunque parte del mondo tu vada" - diceva - "se parli inglese riesci a farti capire."
Il suo nome è Monday... "like Lunedì" - come ci ha tenuto a sottolineare!
Con me si è aperto. Mi ha raccontato della sua vita.
La sua storia è quella di tanti ragazzi che, come lui, sono costretti ad abbandonare il proprio paese di origine e che poi, sopraffatti dalla realtà, non riescono a trovare la tranquillità che cercano nemmeno altrove.
Avrei centinaia di parole da scrivere a riguardo. Ma preferisco non farlo.
Se siete curiosi e volete leggere qualcosa in più di questo mio nuovo amico... potete cliccare sul link che vi porta al mio Flickr e leggere la descrizione sotto il suo scatto.
Io, adesso, preferisco lasciarvi alle parole di un'altro mio buon amico, Martino, che me le ha dedicate (estrapolandole da un testo che sta scrivendo - che non vedo l'ora di leggere per intero) subito dopo aver visto la mia fotografia.
Anche Martino è una persona straordinaria.
Dedico a lui e Monday (per quanto possa valere) questo mio piccolo post.
Sperando che tutto questo serva a sensibilizzare un po' di più noi tutti!
• SCAPPARE DAL CONTINENTE BIANCO •
Ho avuto un sogno e l’ho perso.
Un sogno di speranza, un viaggio, un lavoro tranquillo, una dignità agognata, una folle passione di ricercare un’altra vita, di non ritrovarmi più ai margini del mondo.
Ho avuto un sogno e l’ho perso: l’Italia.
L’emozione della partenza e la paura dell’arrivo, la solitudine, la mia Africa ormai lontana e questa terra straniera già così vicina.
Gente sconosciuta intorno, così diversa dai miei fratelli, dalla mia gente lontana.
L’occidente tanto sognato da bambino, così misterioso e pieno di opportunità, di colpo mi è apparso senza veli, con la vera faccia che gli appartiene.
La gente d’occidente non si arrampica sulle nuvole, non passeggia sui venti; non ha diadema sulla fronte.
I loro occhi non sono né dolci né penetranti, in alcuni, addirittura, non si può leggere nessuna storia.
SONO UNA MASSA CONFUSA DI SOGNI MORTI PER META’ E I RESTI DI UN DIMENTICATO DELIRIO!
Mi guardano come un diverso, alle loro viste il diverso son io.
Loro! Con le loro pelli opache e le loro menti troppo bianche per poterle capire.
IN ITALIA LA GENTE CREDE DI AVERE TUTTO E NON SI ACCORGE DI AVER PERSO TUTTO!
La mia non è rabbia per i pomodori raccolti, per le arance portate sulle spalle lungo la statale di Rosarno, per il lavoro sotto il sole cocente, senza acqua, per le 2 euro all’ora che mi danno.
La mia è la rabbia di vedere tutti coloro che non capiscono di poter avere tutto ed invece si accontentano della pochezza delle loro occidentalizzate vite.
Vogliono sempre di più, cercando il nulla.
Il mio è il rimorso per quelli che sono venuti prima e che adesso non possono tornare indietro.
Il sogno alla rovescia.
Un altro sogno perso, il sogno d’Africa.
DOVE TUTTO È POCO, MA È TUTTO!
Dove i potenti TAMBURI di tempi antichi scandiscono il passare delle ere, dei momenti.
Dove ogni cosa è spinta dalla stessa anima e così scopri di discendere dall’Universo.
Dove tutti gli esseri sono fratelli, dove la musica si traduce nei suoni della natura, dove la stagione delle piogge è festa grande, dove essere uomini e donne del mondo è un orgoglio.
Così sento i miei antenati grazie ai ruggiti del vento e mi rivedo bambino a correre a pieni nudi.
Nel mondo d’occidente, invece, tutti recitano una parte.
Si svegliano più incazzati e stanchi di quando sono andati a dormire e recitano: recitano la parte dell’artista, del ragazzo incannato, di quello impegnato, dell’anticonformista.
Recitano la parte dello stressato padre di famiglia, del donnaiolo, del prete panciuto, dell’ateo incallito, dell’agnostico convertito.
È tutto un recitare di sfoghi, di mediocri passioni, di rivincite assurde.
Così, mentre vendo oggetti sulla spiaggia che io non vorrei nemmeno regalati, tra sfottenti e puerili creature che giocano al divertimento forzato, guardo il mare, e sogno, nuovamente, di tornare indietro.
Sogno la mia Africa, la mia gente.
Sento i Tamburi richiamare il mio essere, sento i profumi che ho lasciato, i colori vivi della mia vera esistenza. Me ne sono accorto solo ora, in questa terra di colori sbiaditi, di quanto sia cattivo ed inutile il mondo d’occidente.
Domani partirò emozionato, questa volta non avrò paura al mio arrivo, mentre i miei spiriti mi implorano di andare, di scappare da questa terra di plastica e cartone, DI SALVARMI DA TUTTO CIO’ CHE NON SIA AFRICA!
Martino Varano
6 commenti:
Fiera di avervi entrambi come amici.
Cara Angie siamo una bella compagnia di matti, alla vista degli altri, i matti siamo noi ;)
Per me è un privilegio avervi conosciuti! :D
Sono felicissimo di leggere i vostri commenti e, quindi, di sapere che avete fatto un salto qui sul blog!
Sapere di poter contare sul vostro sostegno è importante, ragazzi.
Grazie di cuorei! ;)
Un post bellissimo, una foto con un significato meraviglioso, e un testo del tuo amico Martino, altrettanto meraviglioso.
Complimenti.
Grazie di cuore anche a te, Cristina!
Sapere che dietro a bravi fotografi troneggiano grandi spiriti.
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