giovedì 21 giugno 2012

La paura uccide lo scatto... | I consigli di Thomas Leuthard sulla Streetphotography


U
U - ©Thomas Leuthard

Spesso mi sono ripetuto di voler realizzare qualche articolo più "teorico" sulla fotografia... meglio ancora se sul genere street.
Estremamente consapevole di non avere le capacità, ne la dovuta esperienza, per poter scrivere qualcosa di realmente istruttivo per voi lettori, mi sono sempre fermato prima di compiere uno scempio.
Sono uno che legge molto, però (soprattutto di fotografia) e che ha una grande voglia di crescere come fotografo, imparando sempre cose nuove.
E' partendo da questo pensiero che è nata in me la voglia di scrivere questo post... sperando che qualcuno abbia, poi, la voglia di commentarlo e condividere con me le sue impressioni ed i suoi pensieri a riguardo.

Uno degli street photographer che seguo con maggiore interesse (sia per la qualità indiscussa delle sue foto, sia per le vere lezioni che dà ogni volta che si accinge a scrivere di street) è Thomas Leuthard.
Per chi non lo conoscesse (ma credo sarete in pochi, visto che è, ormai, uno dei fotografi più famosi del web) Thomas è uno street photographer svizzero che per passione (pura passione) continua a produrre immagini sensazionali da ogni parte del mondo e scrive in un blog, un sito (e anche in alcuni ebook) tutte le nozioni di street che ha imparato nel corso degli anni e che, senza alcuna intenzione di generare un ricavo, vuole condividere con la community mondiale di appassionati.

Quello che volevo fare, partendo proprio da alcuni degli scritti di Thomas Leuthard, è cercare di commentare determinati pensieri sulla street photography e provare a confrontarmi con quanti di voi praticano questa arte... per capire, alla fine, come ci comportiamo noi, fotocamera alla mano, quando si tratta di affrontare la strada!

Coffee Break...
Coffe Break... (with daddy) - ©Thomas Leuthard 

Partiamo da un concetto fondamentale: per Thomas la street photography non ha a che fare solo con la fotografia... ma con altre cose. E' interesse per la vita di tutti i giorni, innanzitutto... interesse verso l'umanità.
Conoscere, capire, osservare... interessarsi alla vita quotidiana, alle usanze dei vari popoli, all'interazione che si crea tra la gente e la vita stessa!
E' un pensiero abbastanza profondo...che condivido in pieno!
Fare VERA street non è solo andare in strada e scattare... è molto di più!

Quando si ha intenzione di fare street photography bisogna partire preparati. Il modo migliore per farlo è avere...
• un piano
• un'idea
• un punto di vista personale (che deve caratterizzare sempre la nostra produzione fotografica, per riuscire a costruirsi un proprio stile).

Non si può pretendere di fare street con leggerezza...con disinteresse. Tutto quello che si fa senza un piano, un'idea e un proprio punto di vista ben definiti non sarà mai un lavoro di qualità. Resterà un lavoro fatto con disinteresse. Punto.

Adesso, dopo questo lungo prologo, posso finalmente arrivare al nocciolo della questione... il punto che volevo proporvi e del quale mi sarebbe tanto piaciuto parlare con voi...

Per fare della buona street photography si deve avere un approccio diretto, sentito, profondo... con la strada e, soprattutto, con le persone. Non c'è spazio per la paura.
Molte persone che si avvicinano alla street vivono questa situazione, è innegabile: tutti abbiamo avuto paura di come può reagire qualcuno quando decidiamo di scattargli una foto per strada, quando gli puntiamo addosso la nostra macchina fotografica!
Se non si affronta e non si supera questa paura, però, non si può pretendere di diventare un buono e solido street photographer!

Butcher...
Butcher... - ©Thomas Leuthard

Continuando a riproporvi le idee di Thomas Leuthard, mi premeva soffermarmi su questo punto. Nel districarsi in questo spinoso argomento, come abbiamo visto, ci da un semplice quanto importante consiglio.

Bisogna cambiare approccio!
Non bisogna preoccuparsi di come reagirà la gente nel vederci scattare.
L'unica cosa che uno street photographer deve fare è vedere la scena, vedere qualcuno e chiedersi: “Come posso fare per scattare bene questa fotografia?”
Qualsiasi altro pensiero non aiuterà a portare a casa un buono scatto e disturberà, inevitabilmente, tutto il processo creativo che è alla base.

Certamente non sarà facile, come non è mai facile affrontare una qualsiasi fobia. Ma chi ha intenzione di migliorarsi deve farlo!

Secondo Thomas è tutta una questione di pratica. Basta abituarsi all'idea che il 90% delle persone non si preoccupa del fatto che gli stiamo scattando una fotografia e, di sicuro, nessuno di loro ci colpirà mai con un pugno o ci distruggerà la macchina fotografica, dopo che abbiamo rubato uno scatto, anche se minaccia di farlo.

Il consiglio di Thomas è quello di provare a scattare come se fosse la cosa più naturale del mondo, come se stessimo facendo una foto ad un nostro caro amico... senza pensare che stiamo facendo qualcosa di male. Questo è il primo pensiero che dobbiamo eliminare.

Ovviamente non si può pretendere di superare la nostra paura in un solo giorno. Andrà via pian piano, con il passare del tempo. E' per questo che c'è bisogno di accumulare esperienza e, insieme a questa, acquisire tutte le sensazioni che la strada ci regala.

Dunque bisogna continuare a provare... cercando di allontanare la paura che è la principale causa di scatti non riusciti.
Senza la paura si è maggiormente rilassati nell'approccio alla strada e ci si può concentrare maggiormente sulla composizione, sul proprio modo di fare fotografia.
Questo ci consentirà di portare a casa un maggior numero di belle fotografie e ci renderà dei migliori street photographer.

Strangers...
Strangers... - ©Thomas Leuthard

Questo discorso, molto generale, è sicuramente importante per farci assimilare delle teorie fondamentali per poter produrre delle foto street di alto livello...ma, sicuramente, va modificato e rimodificato in base ad ognuno dei luoghi in cui ci apprestiamo a fare della street.
Ogni stato, ogni paese, ha una sua cultura, delle sue usanze, delle idee radicate nelle persone che lo vivono giornalmente... bisogna confrontarsi con queste, innanzitutto, e cambiare il proprio approccio in base anche al luogo in cui ci troviamo a scattare...senza mai mancare di rispetto a nessuno.

Sono convinto che ogni città (e quindi ogni strada) reagisca in maniera differente allo street photographer.
Parigi, Londra, New York... sono città aperte ad ogni cosa e nelle quali la gente vede il fotografo in maniera molto diversa e sicuramente più tollerante che altrove.
Qui da noi, in Italia, probabilmente il discorso è leggermente diverso.
E se, probabilmente, già in città come Milano o Roma è difficile riuscire a farsi "accettare" senza problemi come fotografi di strada... credo lo sia ancor di più nei piccoli centri... dove la paura delle persone, il timore che un fotografo possa violare la propria privacy (o sfruttare quegli scatti per chissà quale losco intento), è sicuramente moltiplicato all'inverosimile.
Non so... forse parlerò così perchè anche io sono ancora leggermente avvolto da quella paura di cui parlavamo sopra e che Thomas ci invita a superare assolutamente, ma trovo sul serio ci siano notevoli differenze tra luoghi e luoghi.

Sono molto curioso di sapere voi cosa ne pensate.
Qual'è il vostro approccio alla strada? Come vi comportate per riuscire a rubare uno scatto o ad immortalare una scena che avete visto?
Portate senza problemi la fotocamera all'occhio per rubare un ritratto a qualche sconosciuto?
Pensate anche voi che, in alcuni luoghi del mondo, sia più facile (o più difficile) la vita per uno street photographer?

Lasciatemi qualche commento qui sotto... sono sicuro che possa nascerne un'interessante dibattito.
E, se vi va, condividete...magari qualche vostro amico che ha questa passione potrebbe pensare che sia arrivato il momento di dire la sua! :D

Grazie a tutti.

[Vi consiglio di visitare il sito www.85mm.ch nel quale, oltre a favolose fotografie, potrete trovare gli ebook di Thomas Leuthard, scaricabili gratuitamente, sui quali sono trattati questi (e molti altri) argomenti riguardanti la streetphotography]



6 commenti:

Pasquale Capasso ha detto...

La street photography non è un'arte semplice. Soprattutto per persone che sono cresciute con una cultura della privacy tutta italiana.
Dal mio canto, non credo di aver superato la paura. Anche se è una sensazione che provo solo quando cerco di fare street photography in Italia. Quando vado all'estero a scattare è tutto molto più semplice.
Forse sono ancora bloccato dalle varie restrizioni legali che ci sono.

Anyway, complimenti per il post!

Frankie S8un3no ha detto...

Grazie di cuore Pasquale, per i complimenti e per il commento.
Sono anche io convinto, come ho scritto, che in Italia le cose si complichino non poco proprio a causa di questa "cultura" (o sarebbe meglio dire sottocultura) della privacy, tutta particolare.
Quello che scrive Thomas sul "superare la paura" è sacrosanto... ma per noi italiani, forse, è un tantino più difficile.
Dobbiamo fare i conti con una mentalità di certo più chiusa, su determinate cose.
In ogni caso... continuiamo il nostro percorso, nella speranza di raggiungere il nostro obiettivo! ;)

Frankie S8un3no ha detto...

Giorgio, grazie infinite per il tuo commento.
Ci troviamo, dunque, molto in sintonia con questo pensiero: fare street è innanzitutto conoscere il posto (la strada) che si vuole fotografare e documentare. Ci sono posti, ovviamente, in cui la vita dello street photographer è sicuramente più facile che altrove...
Certo... c'è bisogno anche di superare quella famosa paura, punto e basta.
Portandocela dietro non riusciremo a scattare le foto che vorremmo scattare, anche in luoghi più tolleranti verso qualsiasi tipo di comportamento.
In ogni caso, penso un'altra cosa...
Ci sono posti, anche qui in Italia, magari anche piccoli paesini... dove cmq uno street photographer può mimetizzarsi più facilmente per riuscire a passare inosservato e documentare così, con più libertà, la vita della strada. Sono i luoghi di vacanza...pieni di turisti. In quei casi, anche in paesi piccolissimi, per le persone del luogo è normale vedere gente aggirarsi per le strade munita di macchina fotografica e quelle stesse persone sono, sicuramente, molto più abituate a convivere con obiettivi e rullini (o schede di memoria :P ).
Basta sapersi spacciare per un turista qualunque... ed è fatta...
Non credete? :)

Unknown ha detto...

ottimi consigli, comunque io personalmente ho trovato un metodo abbastanza radicale per risolvere la cosa. Montare solo un 35mm, poi o vinci la paura e scatti oppure torni a casa con la coda tra le gambe. un grandangolo non lascia scampo, o ti avvicini o non ottieni nulla.

Frankie S8un3no ha detto...

Ormai faccio lo stesso anche io Franco... anche io lascio attaccato alla mia fotocamera solo il 35mm.
Non solo perchè mi da modo di provare a superare la paura e basta, senza mezzi termini... ma perchè poi il risultato finale mi convince sicuramente di più, se scatto con questa lente!
Con il 35mm c'è una visione più ampia, più giusta (anche rispetto ad un 50mm) che ti consente di contestualizzare il soggetto in maniera sufficiente.
E' un'ottima lente per la street ;)

gessi74 ha detto...

Post interessante, condivido l'opinione generale che farsi accettare come streeter in Italia è difficile... Guarda la mia esperienza è questa: io vivo in una piccola città tra Venezia e Ferrara...E' una città molto piccola ed ha il difetto di soffocare la creatività, se vai in piazza ci si conosce tutti di vista più o meno e spesso mi è capitato di avere a tracolla il mio 50ino... Non ti dico quanta gente mi guardava in malo modo. Poi mi son detto BASTA!!! Venezia!!!! è un ottima palestra...e credimi nulla è più vero...Poi Ferrara durante i Buskers è il top... Se sei tra un mucchio di gente nessuno ti nota e Thomas ha più che ragione!!! Spesso soffro di questa cosa perchè ho voglia, quasi esigenza di imparare e stare in questo buco di città è come stare chiuso in gabbia (non posso andare a Venezia tutti i giorni!!)
Grazie ancora per il post interessante!
Stefano

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